venerdì 15 ottobre 2010

E CONTINUANO A FARCI RIDERE!

Fonte: La Stampa

Un uomo incappucciato, ricoperto di tatuaggi e con delle cesoie in mano. Ivan Bogdanov è rimasto aggrappato alla struttura che divide gli spalti dal campo di Marassi per interminabili quaranta minuti: il mondo l’ha visto, compreso quella parte di universo che occupa le curve d’Italia e si definisce «ultras». Emuli, delinquenti o altro, potrebbero sentirsi più o meno liberi di seguirne le imprese? I gruppi che vivono la gradinate se la ridono e le loro risate hanno il valore del ghigno che accompagna le gesta di piloti, che piloti non sono, quando prendendosi beffa di ogni controllo si fanno fotografare con la cloche di un Boeing in mano. «Ne ho sentiti tanti di ragazzi delle curve: tutti - spiega l’avvocato Contucci, il legale degli ultras - mi hanno manifestato la loro rabbia per quanto accade da noi e per quanto è stato concesso ai serbi. Rabbia e ironia. Avvocato, mi dicono, la polizia a forza di vietare anche le partite di hockey su pista non sa più come si controllano i tifosi».
Questione di intelligence. Quella naufragata sull’asse Belgrado-Roma, ma anche quella che, assicurano al Viminale, è già in azione dalla notte di martedì per capire come l’effetto Ivan stia penetrando nel mondo ultras italiano. Il punto di partenza di chi è impegnato a decifrare i movimenti delle nostre curve in vista delle sfide del fine settimana è che il corto circuito di Genova nasce da motivi ben più profondi del tifo, seppur violento. Gli attimi di follia di Marassi sono strettamente collegati a manifestazioni di estremismo politico e, i responsabili dell’ordine pubblico, ad oggi si sentono di escludere qualsiasi tipo coinvolgimento di teppisti italiani all’interno dei gruppi serbi (la bandiera del Verona nel settore capeggiato da Ivan si è scoperto appartenere ad una famiglia balcanica residente in Veneto).
L’Italia si interroga, il Viminale allarga il suo campo d’azione perché, da domani a lunedì, intensificato sarà il lavoro di steward e forze dell’ordine agli ingressi negli stadi. L’estremismo politico che ha connotato l’azione dei serbi porta a ritenere che, se voglia di emulazione ci sarà, a metterla in atto potrebbe essere solo qualche cane sciolto o folle. «Qualcuno potrebbe anche pensare di volersi guadagnare tutta quella visibilità che ha avuto un personaggio come il capo ultras arrivato da Belgrado...», sussurrano al Viminale. Tradotto: massima sensibilità soprattutto là dove saranno di scena squadre accompagnate da tifosi di destra con perquisizioni più approfondite ai cancelli per evitare che entrino anche scritte inneggianti alla causa serba. «I nostri ultras - continua l’avvocato Contucci - sono ormai privati di tutto. Adesso la tendenza è quella di muoversi da una città all’altra per trovarsi in piazza o fuori dallo stadio ed improvvisare una pacifica partita di calcio fra di loro». Nessuna sollevazione sarà messa in atto nelle prossime ore, garantisce chi gli ultras li conosce e segue da vicino perché, spiega Contucci, «la loro lotta resta quella contro l’introduzione la tessera del tifoso».
Già, la tessera. Forum e blog sono invasi da gente che è costretta anche a lasciare all’ingresso il semplice tappo di bottiglia. «La gestione della notte di Genova è da dilettanti», così Zamparini, patron del Palermo. «A Genova è mancato lo Stato perché è lo Stato che deve dare le condizioni di sicurezza al cittadino», così De Laurentiis, presidente del Napoli. Il Viminale ascolta, si infastidisce e rilancia ricordando come «i tornelli esistono in tutto il mondo». Fra poche ore, l’Italia del pallone si rimetterà in moto. Ivan l’incappucciato chiede scusa al nostro Paese. Scuse, per molti, frutto della circostanza. «Chi potrebbe emularlo? Qualche singolo idiota...», l’intelligence è al lavoro per giocare in anticipo sulle mosse di chi si riconosce nei tatuaggi di Bogdanov.

Al Viminale continuano a parlare, ma se stessero zitti si risparmierebbero una figura di merda dietro l'altra... Non sono in grado di controllare i serbi, ma si preoccupano per "l'effetto-emulazione"... Hanno paura che uno si metta una maglietta con un teschio o che uno entri allo stadio con un passamontagna? E se anche qualcuno lo facesse cosa gli danno, tentata strage pur di metterlo dentro?
Sono ridicoli, sanno di esserlo, ma continuano a creare allarme sociale per legittimarsi di fronte a un'opinione pubblica di rincoglioniti (mi è bastato leggere alcuni commenti sul mio articolo "Italia 0 Serbia 1": di fronte a gente che da quando è nata si nutre di odio a colazione, gli italioti cresciuti con la girella del Mulino Bianco rinfacciano di "avergli rovinato la partita"!). Il modello italiano è fallito completamente, e Genova ne ha rappresentato il "de profundis", ulteriore riprova ne è il fatto che adesso per farsi vedere "sempre all'erta" parlando di "controlli approfonditi"... quelli che non hanno saputo o voluto fare a Genova!
Intanto al povero Maroni non ne va dritta una: invitato mercoledì a Padova per discutere la delicata situazione sociale della nostra città, in seguito al duplice omicidio fra nordafricani avvenuto un paio di week end fa; si è ritrovato con la patata bollente dell'evasione di un detenuto dal carcere "di massima sicurezza" Due Palazzi. E non un'evasione spettacolare stile Vallanzasca: al tunisino in questione sono bastate alcune lenzuola annodate e via a piedi (in pieno giorno!) verso l'autostrada! E la cosa più assurda è che pare che il motivo per cui se ne sono accorti, sia dovuto ad un'altro detenuto che, vedendo le lenzuola li a portata di mano, ha tentato di evadere a sua volta facendosi però beccare! La polizia penitenziaria avrà anche problemi di organico, ma secondo me il corso l'hanno fatto presso la questura di Genova...
Come se non bastasse pure Zanonato si è permesso di "snobbare" la visita del ministro degli interni: "Il Ministro degli Interni, che dispone di tutte le forze di polizia, non può continuare ad accreditare l'idea che la responsabilità degli episodi criminali e della conseguente insicurezza sia di qualcun altro". Sei incredibile Bobo, sei perfino riuscito a mettermi d'accordo col Sindaco Quimby from Padua! La maglietta ed i tatuaggi ti donano molto... 

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