martedì 5 ottobre 2010

PIACENZA AWAY

Come sempre, un pò di foto per iniziare...

Autogrill di San Giacomo (BS): scritta "Ultras Padova" imbrattata dai vicentini... si proprio loro, quelli che "non ci considerano"!
Primo piano delle imbrattature... mi piace far notare la scritta by V.VI "Meno scritte più fatti"... praticamente un'autocritica!




Per la serie "Gli ultimi anni prima della fine del mondo": ecco come erano le tavolette di cioccolata dell'epoca...
Ritrovo al casello di Piacenza Est
Da Milano, in Lamborghini, con figa (si fa per dire) al seguito... senza tessera del tifoso! Numero 1...
quartiere San Lazzaro
In parcheggio con la bambola gonfiabile portafortuna...
Scritte nei dintorni del Garilli, per la serie "I gusti ze gusti, diseva el gato lecandose el buso del cueo!"
La modernità degli stadi italiani: le biglietterie del parcheggio ospiti!
Il biglietto costa salato, si cerca di parlamentare con le forze dell'ordine...
Giro del "Garilli" in corteo...
Bloccati dalla polizia, appendiamo le pezze alle ringhiere delle case...
Pezze appese
Il tifo fuori dallo stadio...
Sulla trasferta di Piacenza c'è poco da dire visto che, assieme ad altri cento ragazzi della Fattori, non ho assistito alla partita...
Giunti in Emilia in macchina, il viaggio è stato abbastanza tranquillo. Ritrovo a Piacenza Est verso le 13, siamo in buon numero, e ci avviamo verso lo stadio "Garilli". Sinceramente Piacenza mi dà proprio l'idea di una città sonnecchiosa, addormentata, ed infatti pure in zona stadio al nostro arrivo non si vede ancora nessuno. Lasciamo le macchine al parcheggio ed appena usciti veniamo avvicinati da un funzionario della Digos locale che ci informa che dobbiamo tornare alla biglietteria per fare il biglietto... Infatti la biglietteria ospiti era nel nostro parcheggio, ma nessuno se n'era accorto! E' presto spiegato il motivo: confinante col nostro parcheggio c'era un altro campo sportivo, probabilmente quello d'allenamento; ed un prefabbricato senza insegne ne altro che a prima vista sembrava un cesso pubblico ed in realtà era la biglietteria per gli ospiti! L'itaGlia è proprio un paese di merda, ne sono sempre più convinto: vieni a Piacenza, città che ha giocato per anni in serie A, con uno stadio in ponteggi dalmine ed una biglietteria che sono convinto che ci piove dentro, però tutti qui sono impegnati a pavoneggiarsi di quanto spendono in "repressione di stato": tornelli, telecamere, chip per la lettura dei biglietti nominali e via discorrendo... Se pensate che un'altro "stadio da serie A" sarebbe l'Euganeo, potete rendervi conto di che razza di paese di merda siamo! Cmq sia alle biglietterie-cesso abbiamo un'altra sorpresa: per i non tesserati, il biglietto meno caro è venti euro! Finora non era mai stata presa una linea ufficiale della Fattori in merito, ad ogni modo la maggior parte di noi pensa che sia un prezzo troppo elevato, e tentiamo di intavolare una trattativa con le forze dell'ordine, ma senza troppo successo... Decidiamo a questo punto di fare il giro dello stadio per fare i biglietti dei locali, e qui ho conferma di quanto la questura piacentina sia "bastarda dentro", cosa che per la verità avevo sempre sentito dire ma mai verificato di persona: ci fanno fare un corteo di un chilometro a piedi per arrivare dall'altra parte quando ormai mancano pochi minuti all'inizio della partita e dirci: "I biglietti per voi sono sempre 20 €, e dovete tornare al vostro parcheggio a farli!". A questo punto decidiamo di non muoverci di li. Nel frattempo notiamo che ci sono anche diversi piacentini fuori dalla curva, e col passare dei minuti altri si aggiungeranno. Le due tifoserie si studiano ma si capisce benissimo che non c'è la volontà di scontrarsi. Anzi, veniamo a sapere che sono usciti dallo stadio in una sorta di solidarietà nei nostri confronti, che non potevamo entrare. Bel gesto. Nel frattempo pare che la situazione si sblocchi, e si diffonde la voce che ci facciano entrare a 15 €... voce che viene smentita nel giro di pochi minuti! Cominciamo a capire che oggi la partita la vedremo dalla strada, ed appendiamo le pezze alle inferiate delle case limitrofe, mentre la questura locale schiera un doppio cordone, a chiuderci. E' una situazione che non mi piace per niente, ho la netta sensazione che non aspettino altro che una nostra mossa sbagliata, per fortuna che di gente esperta ce n'è anche da noi... A partita iniziata si avvicina un gruppetto di piacentini, inizia a parlare con il capo della Digos locale, poi si avvicinano al nostro gruppo e ci propongono una soluzione: biglietto del rettilineo di fianco alla curva locale a 10 €, ed ognuno che fa il suo tifo senza cagare l'altro. Tutti accettano, ma poi la cosa non si farà, pare per intercessione di alcuni vecchi personaggi della loro curva. Sul tema ognuno la pensa come vuole, e c'è anche chi pensa che in fin dei conti sia giusto così: verissimo, è giusto se analizziamo le cose da un punto di vista "originale"; ma se consideriamo che siamo nell'anno (che mi auguro che sia l'unico) della Tessera del Tifoso, da una parte mi dispiace che non sia andato in porto perchè sarebbe stato un bello schiaffo morale a Maroni ed a tutti quelli che hanno sottoscritto quella tessera di merda...
A questo punto, quando ormai è ufficiale che non saremmo entrati, ci mettiamo a cantare qualche coro, sotto lo sguardo vigile delle forze dell'ordine, mentre c'è chi collegato via cellulare ci aggiorna sull'andamento della partita. C'è qualche momento di solidarietà reciproca con i piacentini, cori comuni per i diffidati e per Gabriele Sandri. C'è anche un loro coro autosarcastico sul fatto che sono gente di merda che ama mangiare la merda e tifare Piacenza: grasse risate di tutti! 
Mano a mano che passano i minuti qualcuno se ne va a casa. Poi quando mancano una decina di minuti alla fine e siamo una cinquantina ancora li fuori la Polizia ci fa capire che è meglio che ce ne andiamo. Il tono è quello del buon consiglio, ma non si fa fatica a distinguere le minacce fra le righe ("Poi sapete che viene fuori casino... e che la pagate..."). Togliamo le ancore a cinque minuti dalla fine, quando ormai se ne sono andati anche i piacentini, ci sembrava giusto così visto che loro per noi sono rimasti fuori.  La pula nel frattempo ci aveva "chiusi" in un angolino, come ultima provocazione: debbono esserci rimasti molto male nel vedere che non hanno ottenuto quello che volevano (spaccarci la testa col manganello e sbatterci in galera per il week edn), poverini... Tornando verso il parcheggio apprendiamo del 2-2 del Piacenza. Non manca l'ultimo momento di ilarità: una macchinata di noti personaggi del posto che ci saluta e fra tutti gli onori gli scappa anche un "Viva Hitler!" che diventerà il tormentone dell'anno.
Un pò di considerazioni sparse:
1-La Tessera del Tifoso ancora una volta ha creato disagi, e non solo agli ultras: con le vecchie regole dello scorso anno, avremmo assistito alla partita normalmente nel settore ospiti, e la signora padrona della casa sulla cui ringhiera si è trovata le nostre pezze attaccate, avrebbe potuto uscire e farsi un giro in centro invece di trovarsi barricata con l'esercito sotto casa.
2-Si parla di portare le famiglie allo stadio? Si, coi biglietti a venti euro! A Piacenza per una partita di serie B (non di C2!!!) c'erano 2300 spettatori, eppure la loro società si è dimostrata inflessibile... Quando si parla di calo di pubblico io se fossi un presidente di una squadra di calcio mi farei delle domande!
3-Immagino che qualcuno non abbia gradito di non aver visto la partita alla fine per quello che potrebbe sembrare "un capriccio": ci tengo a precisare che non è un capriccio, ma una battaglia di civiltà. Se fossimo i delinquenti che Maroni vuole farci sembrare, faremmo prima a spaccare tutto, e state pur tranquilli che entreremmo in ogni stadio e senza tante discussioni! A Piacenza venti euro ci sono sembrati troppi, ed in una situazione in cui la polizia ti prende per il culo facendoti fare un chilometro a piedi per poi bloccarti e dirti "Se vuoi il biglietto devi tornare a farlo nel tuo parcheggio, e vai dove ti diciamo noi!" ci è sembrato giusto stare fuori. Questo, spero, sia chiaro a tutti.

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