Lo stato italiota sta decretando la propria, inesorabile, sconfitta. Sputtanato e sbugiardato sull'utilità della Tessera del Tifoso, reagisce con rabbia andando a colpire chiunque sia un semplice tifoso di calcio. E' il fallimento della linea di Maroni. E di quella di Amato, Pisanu, Scaloja prima di lui. Cinque Ministri dell'Interno, cinque leggi speciali per lo stadio. Che hanno solo peggiorato le cose. Le famiglie non si sono mai avvicinate. Gli stadi si sono svuotati sempre di più. Le aule di tribunali si sono intasate di processi che non vedranno mai la fine. Migliaia di cittadini che in un primo tempo avrebbero anche potuto applaudire alle norme "anti-teppisti", hanno subito rivisto le loro posizioni non appena hanno capito che i veri teppisti avrebbero continuato indisturbati la loro opera e che gli unici a pagare sono quelli come loro che allo stadio ci vanno per fare il tifo o per vedere la partita. Perchè "colpire il tifo per punire la violenza" è una cosa alquanto strana, che non può portare a nulla di buono. La gente se ne sta rendendo conto, e la repressione senza quartiere ha i giorni contati. Lo stato sta sparando gli ultimi suoi colpi, come un animale ferito e spaventato che attacca tutto e tutti, ma sa di non poter durare a lungo: il divieto per Parma-Sampdoria, due tifoserie gemellate da 25 anni, e la successiva militarizzazione del Tardini l'hanno reso ancora più ridicolo e patetico. Una sconfitta che ormai è sotto gli occhi di tutti. Gli ultras ed i tifosi di tutto lo stivale ora debbono fare solo una cosa: tenere duro! La vittoria è vicina, più di quanto non si possa credere...
Tratto dal sito dei Boys Parma, il resoconto della serata di ieri al Tardini:
Non abbiamo ancora letto niente, non ci siamo ancora fatti la nostra “rassegna stampa”, ma già immaginiamo notizie e commenti, ci son bastate quelle uscite subito ieri in serata.
La più fantasiosa parlava di scontri, di “ultras sampdoriani infiltrati che avrebbero provato a sfondare in Curva Nord poiché sprovvisti di biglietto”. Ma di cosa ci stupiamo? La serata era stata impostata a tavolino così: divieti, militarizzazione dello stadio, rinforzi da Bologna, media, condanne. Tutto già visto, tutto già scritto.
E dire che di scontri non ce ne sono stati, se non qualche manganellata regalata da qualche plotone (guidati direttamente dal Questore Gallo) all’ingresso, manganellate a gente normale, alle spalle, a ragazze. Anche qui: niente di nuovo.
Gli Ultras Sampdoriani ai cancelli della Nord non sono mai arrivati, nonostante 200 e passa biglietti di Nord in mano, forse, visto che molta gente ha portato come avevamo proposto anche i colori blucerchiati, qualcuno sarà caduto dalla nuvole. Si, diciamo così. Ma inevitabilmente se a cinque minuti dall’inizio, in una partita infrasettimanale quando la gente lavora e arriva all’ultimo, i controlli sono lenti, i cancelli vengono chiusi ogni 5 persone, e gli steward fanno gli arroganti, ecco, inevitabilmente la tensione si viene a creare. Ma se escludiamo qualche “tira e molla”, anche qui, non è successo nulla di grave.
Siamo entrati e abbiamo avuto subito una brutta sorpresa: un bagno seriamente danneggiato in Nord. Brutta sorpresa perché sapevamo e sappiamo già che verremo accusati noi, i Boys, sempre e comunque, di aver rotto i bagni. Anche se non è vero, anche se lo riteniamo un gesto inutile, inutile vandalismo fine a se stesso, la colpa dev’essere sempre dell’Ultras. E così sia, nei secoli dei secoli…
Siamo entrati solo ed esclusivamente per esporre gli striscioni che avevamo preparato, per poi uscire e raggiungere gli Ultras del Doria, i quali nonostante muniti di 200 biglietti in Nord (per questo i giorni prima avevamo deciso di entrare) hanno deciso, dopo minacce di arresto e botte da parte delle Forze dell’Ordine, di evitare tensioni a Parma, rimanendo in un bar in zona.
Abbiamo esposto uno striscione per ricordare il Como (“Il tuo saluto un onore, il tuo rispetto un esempio, ciao Como vecchio leone”), uno per Gabriele Sandri (“11/11/07-11/11/10 Gli Ultras non dimenticano, Gabriele vive”) nel terzo anniversario della sua morte, e uno per il Ministro Maroni, ponendo interrogativi sull’inutile scelta di vietare una partita dove le tifoserie sono gemellate da 20 anni: “Maroni si guardi nella coscienza, distingua l’amicizia dalla violenza!”.
Dopodiché abbiamo spiegato le nostre ragioni e senza obbligare nessuno siamo usciti dal Tardini, in 200 circa, per unirci a più numerosi tifosi e Ultras della Samp. Insieme abbiamo improvvisato un corteo intorno allo stadio, pacifico, evitando alcuna tensione ma solamente scandendo i nostri slogan, tutti dietro lo striscione firmato UTC: “11-11-2007 Per non dimenticare, Gabriele Sandri vive”.
Finita la partita siamo rimasti qualche minuto ancora davanti allo stadio, prima di banchettare e brindare tutti insieme: da amici!
La decisione di vietare la trasferta è sicuramente stata presa dall’alto, per ripicca, vendetta, abbiamo già spiegato i motivi, ma il rappresentante dello Stato a Parma, cioè il Prefetto Viana ha avuto l’ultima parola.
Visto che di questo Stato noi siamo cittadini, sarebbe gradito che allora il Prefetto ci spiegasse, dettagliatamente, quali erano le “possibili criticità per la tenuta dell’ordine pubblico” fra due tifoserie gemellate da 20 anni. Siamo pazienti, aspettiamo una risposta.
Concludiamo ringraziando chi ci ha seguito fuori e chi ha portato i colori del Doria in Nord. A malincuore non abbiamo potuto sostenere la squadra, tornata alla vittoria, lo faremo a Bari, ma per noi l’amicizia è più forte di qualsiasi divieto.
Dalla parte del tifo,
BOYS PARMA 1977
Nessun commento:
Posta un commento