martedì 23 novembre 2010

CHI VOLEVA IL MODELLO INGLESE?

L'amico Sir Richard mi ha mandato questo scritto che pubblico molto volentieri: racconta una partita vista in Inghilterra, nel tempio (Si fa per dire! C'mon Lions!) di Upton Park; e racconta soprattutto di un modello inglese molto diverso dallo stato di polizia che in itaGlia hanno nascosto dietro questo nome... Per la cronaca la stessa lettera è stata mandata al "Mattino di Padova" che si è ben guardato dal pubblicarla ovviamente... Nessun problema, internet ha molta più visibilità!

Dopo molto sentir parlare da parte di politici, giornalisti e uomini (?!?) di sport, fi­nalmente ho potuto toccare con mano il tanto favoleggiato ‘modello inglese’. Ho in­fatti approfittato di una gita a Londra per assistere a una partita di Premier League, ovvero West Ham-Blackpool, disputata nel ‘tempio’ di Upton Park. La prima sor­presa l’ho avuta al momento di acquistare il biglietto, l’addetto non mi ha chiesto ne documenti ne tantomeno una qual­siasi versione della nostrana ‘tessera del tifoso’, la­sciandomi perplesso con la mia carta d’identità già in mano. Mi sono poi recato in un vicino pub per ingannare l’attesa del match, qui ho avuto un’altra gradita sorpresa: il landlord serviva pinte di birra a chiunque e senza limitazione, per­dipiù in bicchieri di vetro. Ma come? Mi sono chiesto, in Italia ci sono interi quartieri in cui nel giorno della partita è un problema ottenere una botti­glietta d’acqua mentre qui si pinteggia allegramente a venti metri dallo stadio!
A un’ora dall’inizio mi sono recato ai cancelli, consapevole di dovermi sorbire i soliti quaranta minuti di fila causa tornelli e successiva perquisizione corporale con seque­stro di accendini, monete e portachiavi, invece il mio ingresso è avvenuto nel tempo record di due minuti, sia perché i tornelli erano una decina, sia perché non c’erano ne metal detector ne perquisizioni. Visto il notevole anticipo mi sono diretto al bar dello stadio e ho notato che anche qui si vendeva birra a litri! Altro interrogativo: ma negli stadi inglesi non era proibito l’alcol? Infatti poco dopo ho notato il cartello dove si avvertiva che era vietato entrare in gradinata con qualsiasi tipo di alcolici, ma nell’antistadio i supporters potevano tranquillamente fare baldoria, cosa che da buon ex ragazzo dell’Appiani ho particolarmente apprezzato. Entrato in gradinata mi sono trovato a meno di venti metri dai tifosi del Blackpool, che non erano rinchiusi ne in italianissime gabbie da zoo ne in settori blindati da plexiglass e inferriate, a dividerli dagli hammers solo una fila di stewards, anche tra gradinate e campo nessuna recin­zione e nemmeno fos­sati o piste d’atletica: un vero stadio costruito per il calcio e i suoi tifosi.
Durante la partita ho scambiato due parole nel mio scassatissimo inglese con un hammer dalla pazienza infinita, gli ho chiesto se da loro la polizia vieta le trasferte ai tifosi o fa disputare le partite più pericolose a porte chiuse. Questo si è messo a ridere e mi ha fatto capire che la loro costituzione non lo permetterebbe, e anche se lo per­mettesse la polizia farebbe la figura di chi non sa mantenere l’ordine nemmeno alla partita di calcio e il ministro dell’interno verrebbe cacciato il giorno stesso.
A fine partita sono uscito sperando che i sostenitori di casa avessero la precedenza ri­spetto agli ospiti, al fine di evitare attese infinite, invece le due tifoserie sono uscite assieme e assieme sono sciamate verso i pubs e la metropolitana, a controllarle non c’erano ringhianti reparti antisommossa con caschi e scudi, ma semplici bobbies con i manganelli estraibili ben chiusi nelle loro fondine e le maniere di chi ha a che fare con dei cittadini e non con dei presunti colpevoli.
Alla fine mi sono convinto, il ‘modello inglese’ và applicato il prima possibile, quello vero però, non certo le italianate che stiamo sopportando da troppi anni!
Riccardo Lovato

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"...mi ha fatto capire che la loro costituzione non lo permetterebbe, e anche se lo per mettesse la polizia farebbe la figura di chi non sa mantenere l’ordine nemmeno alla partita di calcio e il ministro dell’interno verrebbe cacciato il giorno stesso."

Rido per non piangere... questo nel nostro paese?!?!?! Ma vaaaaaaa.....

Anonimo ha detto...

Nel calcio l'unico modo per sconfessare i ns 'tutori' sono le gare internazionali...quelle che non si possono vietare o limitare...perche' altrimenti Roi Michel non smette piu' di ridere...sarebbe troppo facile citare italia-serbia del mese scorso...ricordate invece Roma-manchester di qualche anno fa??? Ma soprattutto, per i piu' attenti, ricordate manchester-roma di ritorno??? Nel primo caso gli ospiti volavano dalle gradinate, nel secondo venivano pacatamente inginocchiati e ammanettati, non come criminali comuni...La differenza e' tutta li', nel dna. Nelle ns gare interne di campionato, dove non c'e' quel tipo di visibilita', si vieta e reprime, senza troppo problemi, per poi andare in tv a leggere dati immaginari sul calo dei feriti, degli incidenti e delle turbative ferroviarie...Come diceva qualcuno: hanno fatto il deserto e la chiamano pace...Troppo facile cosi', troppo facile aggirare e decantare...Ma questa d'altronde non e' la generazione dell'8 settembre??? E questo e' tutto tranne che un discorso politico

Max - Bologna

AR ha detto...

Circa un anno fa ho visto Everton-Tottenham,situazione del tutto simile a quella descritta.
Per i biglietti,esiste sì una "lista" di fans fidelizzati,ma è una cosa totalmente differente dalla tessera nostrana.Cosa che mi ha molto colpito,gli stewards: tifosi,anche in là con l'età,"al servizio del proprio club" che ti danno una mano a trovare il posto ecc.....ovvio,anche lì ci sono quelli addetti solo all'ordine,soprattutto vicino agli ospiti,ma in generale clima di grande festa con zero tensioni.
Anche se personalmente l'atmosfera mi ha colpito fino ad un certo punto.saluti.

Anonimo ha detto...

Ma secondo voi , se lo applicano anche in italia sto sistema la gente lo rispetterà? se ti arrivano gli ultras ubriachi, specialmente in curva, quali pensi che siano le conseguenze? ovviamente il nostro sistema fa cagare, nulla da dire, ma secondo voi se introducono quello inglese cosa ci guadagniamo?

La Padova Bene ha detto...

Ti do una brutta notizia, amico: quelli che mi hanno mandato la mail sono proprio degli ultras, ubriachi non so quanto ma certamente non completamente lucidi... Cosa ci guadagnamo? Stadi pieni, e trattamenti da esseri umani! Ovvio che il "modello inglese" in Italia non è applicabile, basterebbe finirla con lo stato di polizia che è stato instaurato nei nostri stadi e con gli abusi che subisce dai blu (che l'unica differenza che hanno rispetto agli ultras è che indossano una divisa e possono macchiarsi di reati ancora peggiori senza pagare dazio) chi a questo stato di polizia si ribella...