venerdì 5 novembre 2010

LE DELIBERE DI GIANNI E PINOTTO

Fonte: Sport People

Il derby siciliano tra Palermo e Catania sarà giocato “a porte aperte” per entrambe le tifoserie per la prima volta dal 2007, anno degli scontri tra ultras in cui morì l’ispettore di polizia Filippo Raciti. Lo ha deciso il Casms. Palermo-Catania a porte aperte: la gara è in programma allo stadio Barbera il 14 novembre ma ci saranno comunque delle limitazioni; per garantire la sicurezza del settore ospiti, i posti disponibili saranno 1.100 e la vendita dei biglietti per settori diversi sarà riservata ai soli residenti nella provincia di Palermo.

E se il derby siciliano torna ad essere “libero”, piovono invece tantissimi divieti per i tifosi delle squadre di serie A: il Casms ha infatti deciso una serie di limitazioni nella vendita dei biglietti per gli incontri di ben nove squadre impegnate in trasferta nei prossimi turni.
Le partite che si giocheranno senza tifosi ospiti saranno: Bologna-Lecce, Cesena-Lazio, Chievo-Bari, Parma-Sampdoria, Juventus-Roma, Fiorentina-Cesena, Bologna-Brescia, Cagliari-Genoa e Udinese-Lecce.

Gianni e Pinotto, coloro che "governano" il Casms, raccontano tante balle, oltre ad essere moooolto incompetenti! Fanno passare Palermo-Catania come "un'apertura" verso le tifoserie, quando di aperto c'è solo il settore ospiti. Per accedere al settore ospiti bisogna avere la Tessera del Tifoso. I catanesi non hanno sottoscritto la Tessera del Tifoso e quindi non potranno accedere al settore ospiti. E siccome non potranno comprare nemmeno i biglietti di altri settori (in vendita solo per i residenti a Palermo, con buona pace di tutti i sostenitori rosanero residenti nel resto della Sicilia e d'Italia), è ovvio pensare che anche questa volta non ci saranno catanesi alla Favorita. Dove è questo derby libero?
Favoloso anche il divieto di Parma-Sampdoria, tifoserie gemellate da vent'anni: questa è solo una vendetta di Maroni per le lettere molto civili ma molto critiche che gli hanno scritto gli Ultras Tito. Ma questa è gente che la civiltà non la applica nemmeno in casa propria (infatti Maroni con la sua compagnia deve andare in Svizzera per cantare che vorrebbe "Bruciare il Tricolore", nella Terra dei Cachi continua pur sempre a prendersi lo stipendio, da perfetto italiota statale, altro che Padania!). Rispondono bene i Boys Parma sul loro sito, con molta ironia...
Ma il Casms non si è limitato a questo:

Tifosi del Lecce attenti. Perchè senza tessera, se non siete residenti in Emilia Romagna non potete venire al Dall’Ara. Anzi, sì, se avete già in tasca il biglietto. E’ stata questa l’ultima incredibile trovata del CASMS. Un divieto arrivato a 48 ore dalla partita, ma che va a ledere i diritti solo di chi non ha ancora comprato il biglietto. Ovviamente gli ultras lo avranno già comprato ad inizio settimana e allora a chi interessa questo provvedimento? Probabilmente alle 10 persone che guardano fuori dalla finestra per decidere se arrivare fino sotto le Due Torri. Ovviamente nessuna colpa da parte del Bologna o del Lecce, ma la situazione diventa davvero grottesca e quasi divertente se non ci fossero persone che vengono messe in luoghi importanti per prendere decisioni che non hanno alcun tipo di senso, finendo per dare ragione a quei tifosi che hanno ostacolato fin dal primo momento la tessera del tifoso.
Proprio da queste incredibili decisioni è sempre più chiaro che a fine stagione qualcosa bisognerà cambiare. (Fonte: Tele Santerno)

Delle autentiche menti da Premio Nobel. Loro e chi gli da retta. Si, perchè ci sono molti italioti che alle balle sulla violenza negli stadi, sulla Tessera del Tifoso, sul riavvicinare le famiglie allo stadio ci credono veramente; salvo poi stupirsi che in Europa ci ridono dietro (per questi e per molti altri motivi...). Beh, la Tessera del Tifoso sicuramente un effetto l'ha ottenuto: l'aumento degli spettatori! Non allo stadio ma su Sky, come potete leggere da questo articolo, ma Maroni questo non l'aveva specificato...
Infine, hanno fatto molto discutere in questi giorni le decisioni prese a proposito del derby di Roma, ovviamente anche ai più ottusi appare quanto meno insensato proporre di aprire la Tribuna Tevere solo alle donne, a chi ha meno di 14 anni ed a chi ne ha più di 60. E cosa fanno Gianni e Pinotto? Seminano panico e terrore, o per lo meno ci provano:

In testa al campionato, testacoda in curva. Si alza, e di parecchio, il livello di guardia per il derby di domenica all’Olimpico di Roma. Non c’entra niente lo storico campanile, l’odio per il presidente (per ora) vincente, la rivalità coreografica coi dirimpettai romanisti della Sud. C’entra un’informativa riservatissima dei servizi segreti, girata per competenza alla Digos di Roma, nella quale si paventano disordini fra ultras laziali, un tempo uniti e compatti sopra lo striscione Irriducibili. Motivo? Il controllo della Curva Nord orfana dei tifosi e dei suoi vecchi capi messi temporanemante fuori gioco dall’inchiesta sui «casalesi» che tentavano la scalata alla SS Lazio con l’appoggio interessato dell’americano (latitante) Giorgio Chinaglia.
Se ieri il tavolo tecnico tenuto in questura ha detto no al volo dell’aquila biancoceleste (che sarà comunque condotta dal suo addestratore) per motivi di sicurezza, rispetto alla segnalazione degli 007 dell’Aisi si è proceduto con estrema cautela. Le indicazioni sono precise (soffiate e intercettazioni). E riguardano il più che probabile scontro fra due nuove «anime» della Curva, entrambe ritenute pericolose, disposte a tutto pur di non mollare l’osso del controllo del tifo organizzato e del business ad esso collegato. Secondo la nota dell’Aisi (l’agenzia di informazioni e sicurezza interna, l’ex Sisde) esisterebbe la possibilità di disordini legati all’evoluzione dei rapporti, e degli interessi economici, all’interno dello storico gruppo della tifoseria organizzata biancoceleste, denominato Irriducibili. Dallo scorso 10 luglio, la Curva Nord - il cuore pulsante del tifo laziale - si è sciolta definitivamente in segno di protesta ufficialmente contro l’introduzione della tessera del tifoso da parte del Ministero degli Interni. Ufficiosamente i motivi sarebbero anche altri. Si sarebbero così create due fazioni contrapposte e quella al momento considerata «vincente» avrebbe fatto accordi con elementi delinquenziali inseriti nella tifoseria napoletana, da sempre ritenuta «nemica» dai supporters romani in senso lato. «Cani sciolti», «attigui» a frange criminali locali, anche se non inseriti in maniera stabile nelle organizzazioni che si dividono il territorio, persone comunque esperte di guerriglia urbana. Gli 007 non escludono che siano gli stessi che hanno acceso la miccia nella guerriglia per l’immondizia di Terzigno e in occasione delle manifestazioni dei disoccupati organizzati nel capoluogo campano. Specialisti negli assalti mordi e fuggi alle forze dell’ordine, stile black bloc. «Mercenari» della violenza in grado di garantire assistenza a quella frangia emergente della tifoseria laziale che, al momento, rischierebbe di soccombere di fronte alla parte maggioritaria ancora legata ai vecchi Irriducibili: uno dei possibili escamotage utilizzati dai pendolari della guerriglia, per l’Aisi potrebbe rivelarsi quello di bypassare il cordone ultras fuori la curva e presentarsi all’interno dello stadio camuffati con sciarpe biancocelesti. Per l’assistenza, l’infiltrazione in curva e la «copertura» in caso di caccia all’uomo sulle gradinate, stando sempre ai sensori attivati dall’intelligence, l’asse partenopeo avrebbe chiesto più di qualcosa in cambio agli «emergenti» biancoblu: il controllo del merchandising sui prodotti Lazio (sciarpe, magliette, felpe, cappelli, spille, fanzine, ovviamente anche merce taroccata, da vendere dentro e fuori lo stadio) lo spaccio di droga e quant’altro. Come i biglietti (falsi) per le partite. Un patto strettamente economico, criminale, che annusa l’aria di un rinato interesse per la Lazio foriero di nuovio affari per tutti. Secondo questo scenario prospettato dai nostri servizi segreti l’ala vincente degli (ex) Irriducibili sarebbe anche disposta a cedere una parte di questo mercato pur di ricompattare i suoi, affermare la supremazia del neogruppo all’interno della dilaniata tifoseria organizzata, lanciare una sorta di aut aut alle frange non più amiche. Se prima la mentalità era quella classica ultras («o con noi, o contro di noi») adesso il futuro prossimo venturo punta a estremizzare le pretese («o con noi o niente»). Ed è per questo che in questura non si sottovalauta l’Sos. Per questo alla Digos hanno ripreso vecchi fascicoli con le imprese criminali di pseudotifosi laziali e napoletani, che si odiavano a parole eppoi commerciavano in droga e facevano rapine insieme. (Fonte: Il Giornale)

Mi chiedo: con tutte queste informazioni, sicuramente affidabili e valutate a fondo, come hanno fatto a farsi cogliere impreparati dalla calata di duemila serbi a Genova? Sarà forse che così credibili non sono...
Visto che in molti si chiedono chi ci sia realmente dentro il Casms, ma non ci è dato sapere visto che si parla di servizi segreti (sarebbe interessante però capire quanti soldi dei cittadini si mangiano per vomitare le loro cialtronerie!), almeno andiamo a scoprire chi c'è dentro l'Osservatorio. In fondo è giusto che la gente sappia chi sono quelli che veramente stanno rovinando il calcio. Ringraziamo quindi tutti in coro il Presidente, Pino Ieva; il segretario Roberto Massucci ed a tutti gli altri collaboratori: Fulvia Beatrice, Sisto Russo, Raffaele Aiello, Mario Papa, Roberto Sgalla, Guido Longo, Alfonso Terribile, Marco Minicucci, Fabrizio Carrarin, Michele DeVincentis, Luigi Ludovici, Antonio Di Sebastiano, Stefano Filucchi, Marco Squicquero, Manuela Bertona, Salvatore Lombardo, Biagio Sciortino, Franco Fiumara, Antonio Gallo. Grazie, grazie di cuore per occuparvi quotidianamente della nostra sicurezza!

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