Da Torino a Palermo, passando per Napoli ed emigrando perfino a Bucarest, i teppisti delle due curve A e B del tifo azzurro dello stadio San Paolo non hanno confini. Una prima resa di conti con la giustizia è arrivata ieri all'alba, quando gli agenti della Digos guidati dal vicequestore Filippo Bonfiglio hanno perquisito le abitazioni di 58 ultras del tifo violento napoletano. Capi e appartenenti a 7 gruppi delle due curve sono indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la persona, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni ai tifosi delle altre squadre.
L'indagine della Digos è stata coordinata dal Procuratore aggiunto Giovanni Melillo della Procura di Napoli. Gli investigatori hanno lavorato su un ampio periodo agonistico, che va dal marzo del 2008 fino alla partita del novembre scorso, quando i teppisti azzurri hanno provocato incidenti al San Paolo in occasione del match Napoli - Parma.
Nel mirino degli ultras, in particolar modo, le tifoserie dell'Inter, del Chievo Verona, dell'Udinese, del Liverpool e dello Steaua Bucarest. Sono 15 le partite prese in esame dagli inquirenti. L'elenco si apre con Napoli - Milan del marzo 2008. Quel giorno furono lanciate dagli ultras azzurri diverse molotov contro il settore dove si trovavano i supporter rossoneri.
Ad agosto dello stesso anno, ma si trattava del campionato successivo, i teppisti azzurri seminarono il terrore nella Stazione di Napoli centrale. A migliaia costrinsero dei tranquilli passeggeri a uscire dal loro convoglio dove si trovavano in attesa di partire, per poi insediarsi al loro posto e raggiungere lo stadio Olimpico a Roma per la partita contro i giallorossi. I vagoni furono poi seriamente danneggiati durante il percorso. Gravissimi incidenti si verificarono ad aprile del 2009, quando al San Paolo arrivò l'Inter pluriscudettata. Prima e dopo la partita i talebani azzurri si scontrarono con la polizia nel tentativo di assaltare i neroazzurri.
Altre violenze durante Napoli - Chievo Verona. Delinquenti azzurri in trasferta anche a Udine dove gruppi di napoletani assaltarono i supporter friulani. Incidenti a Bucarest lo scorso 30 settembre, tra gruppi di napoletani e tifosi dello Steaua. Il culmine di questa ondata di violenza è stato raggiunto il 21 ottobre di quest'anno, quando diversi gruppi di tifosi del Liverpool, a Napoli per seguire la partita di Europa League, furono aggrediti a cominciare dalla notte precedente al match. La Procura ha dato atto alla Digos che senza il loro intervento gli incidenti avvenuti negli ultimi due anni e mezzo, sarebbero degenerati in forme molto più gravi
L'indagine della Digos è stata coordinata dal Procuratore aggiunto Giovanni Melillo della Procura di Napoli. Gli investigatori hanno lavorato su un ampio periodo agonistico, che va dal marzo del 2008 fino alla partita del novembre scorso, quando i teppisti azzurri hanno provocato incidenti al San Paolo in occasione del match Napoli - Parma.
Nel mirino degli ultras, in particolar modo, le tifoserie dell'Inter, del Chievo Verona, dell'Udinese, del Liverpool e dello Steaua Bucarest. Sono 15 le partite prese in esame dagli inquirenti. L'elenco si apre con Napoli - Milan del marzo 2008. Quel giorno furono lanciate dagli ultras azzurri diverse molotov contro il settore dove si trovavano i supporter rossoneri.
Ad agosto dello stesso anno, ma si trattava del campionato successivo, i teppisti azzurri seminarono il terrore nella Stazione di Napoli centrale. A migliaia costrinsero dei tranquilli passeggeri a uscire dal loro convoglio dove si trovavano in attesa di partire, per poi insediarsi al loro posto e raggiungere lo stadio Olimpico a Roma per la partita contro i giallorossi. I vagoni furono poi seriamente danneggiati durante il percorso. Gravissimi incidenti si verificarono ad aprile del 2009, quando al San Paolo arrivò l'Inter pluriscudettata. Prima e dopo la partita i talebani azzurri si scontrarono con la polizia nel tentativo di assaltare i neroazzurri.
Altre violenze durante Napoli - Chievo Verona. Delinquenti azzurri in trasferta anche a Udine dove gruppi di napoletani assaltarono i supporter friulani. Incidenti a Bucarest lo scorso 30 settembre, tra gruppi di napoletani e tifosi dello Steaua. Il culmine di questa ondata di violenza è stato raggiunto il 21 ottobre di quest'anno, quando diversi gruppi di tifosi del Liverpool, a Napoli per seguire la partita di Europa League, furono aggrediti a cominciare dalla notte precedente al match. La Procura ha dato atto alla Digos che senza il loro intervento gli incidenti avvenuti negli ultimi due anni e mezzo, sarebbero degenerati in forme molto più gravi
Associazione a delinquere è la classica mossa fatta per intimorire. Un pò come la querela per chi dice cose scomode. Credo tuttavia che non sia un tipo di accusa così facilmente dimostrabile in sede processuale; ma andiamo con ordine...
Io credo che Napoli abbia problemi ben più grossi degli ultras, anzi dirò di più: credo che Napoli sia un grosso, immenso problema... Antonio Petrella in un suo libro (La città perfetta) la definisce "La città perfetta... per i bastardi!" descrivendo una realtà sociale ampiamente corrotta ed infettata dalla Camorra, dove non si salva quasi nessuno tranne poche persone, oneste ma messe in condizione di non poter far nulla. Ecco, partirei da questo ragionamento: una procura che convive (per forza o per amore) a vari livelli con la criminalità organizzata locale, scambiandosi spesso anche favori, non può essere credibile quando accusa una tifoseria intera (qui parliamo di sette gruppi, che sono una tifoseria intera) di associazione a delinquere! Detto questo, ad un lettore un pò più attento non sfuggiranno alcuni particolari: l'accusa di incidenti con i tifosi del Chievo, che non so da quale fantasia possa essere uscita; e il "famoso" treno devastato di Roma 2008! Su quest'ultima questione va rinfrescata la memoria: nella prima giornata di quel campionato, il Napoli andò a Roma accompagnato da un cospicuo numero di tifosi, e subito dopo la partita si scatenò la caccia alle streghe da parte dei giornalisti e della polizia, con racconti di assalti al treno e di danni per 500 milioni di euro. Col tempo venne fuori la verità, sia grazie ad un giornalista tedesco presente sul treno incriminato che smentì clamorosamente l'attacco ed i danneggiamenti; sia per la "misteriosa" sparizione del treno, posto sotto inchiesta.
Insomma si capisce benissimo che questa nuova indagine a carico dei napoletani altro non è che una montatura, grande come una casa; con tanto di Procura e Digos che fanno a lingua in bocca nel finale dell'articolo. Spero che comincino realmente ad occuparsi di problemi più grossi, anche se ne dubito visto che quelli che dovrebbero perseguire sono in realtà le stesse persone che a Napoli comandano. Un appello: non fatevi prendere per il culo da articoli come questo, e da paroloni come "Associazione a delinquere"...
Insomma si capisce benissimo che questa nuova indagine a carico dei napoletani altro non è che una montatura, grande come una casa; con tanto di Procura e Digos che fanno a lingua in bocca nel finale dell'articolo. Spero che comincino realmente ad occuparsi di problemi più grossi, anche se ne dubito visto che quelli che dovrebbero perseguire sono in realtà le stesse persone che a Napoli comandano. Un appello: non fatevi prendere per il culo da articoli come questo, e da paroloni come "Associazione a delinquere"...
1 commento:
GIORNALISTA INFAME!!!!!!!!!!!!!!!!!
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