Questo in foto è Roberto Massucci, dell'Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive. Insomma uno che aveva bisogno di lavorare e gli hanno trovato un posto per non lasciarlo per strada. Se dalla foto avete l'impressione che abbia la faccia da esaurito allora andate a leggervi quest'intervista tratta da Viola News:
E sono quattro. Anche la gara di sabato sera a Torino la maggior parte dei tifosi della Fiorentina dovranno vedersela da casa. Come già accaduto in questa stagione in occasione delle trasferte a Catania, Roma e Milano anche per l’attesa sfida con la Juventus, il Viminale ha deciso di limitare la vendita dei biglietti a chi non è residente in Toscana e non sia in possesso della tessera del tifoso.
Una decisione che negli ambienti del tifo ha suscitato più di qualche polemica. Non tanto per la gara in sé (con la Juventus erano prevedibili limitazioni) quanto per una sorta di «accanimento» nei confronti della tifoseria viola. Il gruppo «Non tesserati», ha diramato un comunicato di protesta, rivendicando la correttezza della tifoseria viola: «Denunciamo quella che noi percepiamo come una repressione immotivata, in considerazione anche del fatto che la tifoseria di Firenze si è sempre contraddistinta per la totale correttezza». Per i tifosi viola sono soprattutto i numeri a far nascere qualche dubbio. In serie A fino a oggi solo il Napoli è stato più penalizzato. Molto meglio è andata a tifoserie notoriamente più calde come quella romanista o laziale.
Un’accusa, quella di adottare «due pesi e due misure», che però il Viminale respinge con fermezza come spiega Roberto Massucci, portavoce dell’Osservatorio: «Teniamo in massima considerazione il percorso virtuoso che è stato intrapreso dai tifosi della Fiorentina. Per quanto riguarda i divieti a poter partecipare alle trasferte non bisogna dimenticare che i proveddimenti riguardano solo i tifosi che fino a questo momento non hanno voluto fare la tessera del tifoso, cioè gli ultrà (Secondo questo fenomeno gli unici a non aver sottoscritto la Tessera sono gli ultras... dimentica tutti quei club che non ci sono stati a farsi trattare da delinquenti come il Sodalizio laziale o l'UCB qui a Padova, e tutti quei singoli tifosi che da quando non c'è la tessera non vengono più allo stadio o ci vengono molto meno... o finge di dimenticarsene per convenienza!). In alcuni casi, come per la gara di sabato, ci sono motivi di ordine pubblico, in altri come a Catania la decisione è nata da un problema strutturale dello stadio. In alcuni impianti non è possibile una commistione tra le due tifoserie (chi non ha la tessera del tifoso non può entrare nel settore ospiti, ndr) (Si, sarebbe molto più facile aprire il settore ospiti ai senza tessera, si eviterebbero un mare di problemi, vedi Vicenza-Padova, ma sono troppo ottusi per capirlo!). Purtroppo in Italia siamo abituati da anni all’idea delle gabbie e fino quando non ci sarà un cambiamento culturale anche tra i tifosi, saranno necessarie questo tipo di misure. Ma la Tdt aiuterà (Certo come no! Aiuterà a tenere gli stadi vuoti! Per quanto riguarda le gabbie basta pensare a Italia-Serbia; ma mi viene il dubbio che avesse ragione un amico di Ivan Bogdanov quando dichiarò "Ivan ha tagliato la rete perchè i Serbi sono un popolo che ama la libertà, se gli italiani amano farsi mettere in gabbia è un problema loro!")». Masucci poi spiega come anche i club stiano partecipando attivamente a questo processo: «È chiaro che c’è più freddezza verso chi non ha fatto la Tdt, ma sono le stesse società che ci chiedono questo. Dopo aver fatto un investimento iniziale adesso hanno interesse a portare avanti un’opera di fidelizzazione dei propri tifosi. So quali sono le obiezioni, ma non c’è niente di diverso rispetto a quanto accade in tutta Europa (In Europa non esiste nulla di simile alla Tessera del tifoso italiana... Massucci farebbe bene a dire le cose come stanno o a tenere la bocca chiusa onde evitare figuracce... Le uniche che hanno bisogno di fidelizzare qualcuno sono le banche che sulla Tessera si prendono le commissioni!)». Però intanto gli stadi sono più vuoti e prende corpo il ‘‘partito’’ di chi reputa un fallimento la Tdt. «Si può dire quello che si vuole però si deve anche ricordare che partite come Milan-Genoa, Palermo-Catania, Lazio-Napoli, Roma-Lazio si sono potute disputare con entrambe le tifoserie presenti e senza incidenti (Roma-Lazio senza incidenti? Forse voleva dire senza tifo e senza pubblico! E queste allora sono invenzioni? Questo è proprio andato...)». I tifosi viola poi lamentano un diverso trattamento per quanto riguarda le sanzioni. Per esempio nel caso dell’accensione dei fumogeni (scomparsi a Firenze) e presenti in altri stadi, come a Milano sabato scorso: «Non facciamoci prendere dal campanilismo. È vero che la curva del Milan ha regalato un bruttissimo spettacolo, però bisogna anche dire che da quella tifoseria ormai da anni non abbiamo più problemi (Diciamola tutta: squadre di città come Roma o Milano sono politicamente "protette" e di conseguenza anche i loro tifosi, che magari sono in assoluta buona fede e non richiedono trattamenti di favore, però se li trovano belli che serviti...)». Però almeno una multa al club rossonero da parte del giudice sportivo (che è arrivata invece ieri al Napoli e proprio per l’accensione di fumogeni) sembrava ovvia. Sarà, forse, per la prossima volta.
Una decisione che negli ambienti del tifo ha suscitato più di qualche polemica. Non tanto per la gara in sé (con la Juventus erano prevedibili limitazioni) quanto per una sorta di «accanimento» nei confronti della tifoseria viola. Il gruppo «Non tesserati», ha diramato un comunicato di protesta, rivendicando la correttezza della tifoseria viola: «Denunciamo quella che noi percepiamo come una repressione immotivata, in considerazione anche del fatto che la tifoseria di Firenze si è sempre contraddistinta per la totale correttezza». Per i tifosi viola sono soprattutto i numeri a far nascere qualche dubbio. In serie A fino a oggi solo il Napoli è stato più penalizzato. Molto meglio è andata a tifoserie notoriamente più calde come quella romanista o laziale.
Un’accusa, quella di adottare «due pesi e due misure», che però il Viminale respinge con fermezza come spiega Roberto Massucci, portavoce dell’Osservatorio: «Teniamo in massima considerazione il percorso virtuoso che è stato intrapreso dai tifosi della Fiorentina. Per quanto riguarda i divieti a poter partecipare alle trasferte non bisogna dimenticare che i proveddimenti riguardano solo i tifosi che fino a questo momento non hanno voluto fare la tessera del tifoso, cioè gli ultrà (Secondo questo fenomeno gli unici a non aver sottoscritto la Tessera sono gli ultras... dimentica tutti quei club che non ci sono stati a farsi trattare da delinquenti come il Sodalizio laziale o l'UCB qui a Padova, e tutti quei singoli tifosi che da quando non c'è la tessera non vengono più allo stadio o ci vengono molto meno... o finge di dimenticarsene per convenienza!). In alcuni casi, come per la gara di sabato, ci sono motivi di ordine pubblico, in altri come a Catania la decisione è nata da un problema strutturale dello stadio. In alcuni impianti non è possibile una commistione tra le due tifoserie (chi non ha la tessera del tifoso non può entrare nel settore ospiti, ndr) (Si, sarebbe molto più facile aprire il settore ospiti ai senza tessera, si eviterebbero un mare di problemi, vedi Vicenza-Padova, ma sono troppo ottusi per capirlo!). Purtroppo in Italia siamo abituati da anni all’idea delle gabbie e fino quando non ci sarà un cambiamento culturale anche tra i tifosi, saranno necessarie questo tipo di misure. Ma la Tdt aiuterà (Certo come no! Aiuterà a tenere gli stadi vuoti! Per quanto riguarda le gabbie basta pensare a Italia-Serbia; ma mi viene il dubbio che avesse ragione un amico di Ivan Bogdanov quando dichiarò "Ivan ha tagliato la rete perchè i Serbi sono un popolo che ama la libertà, se gli italiani amano farsi mettere in gabbia è un problema loro!")». Masucci poi spiega come anche i club stiano partecipando attivamente a questo processo: «È chiaro che c’è più freddezza verso chi non ha fatto la Tdt, ma sono le stesse società che ci chiedono questo. Dopo aver fatto un investimento iniziale adesso hanno interesse a portare avanti un’opera di fidelizzazione dei propri tifosi. So quali sono le obiezioni, ma non c’è niente di diverso rispetto a quanto accade in tutta Europa (In Europa non esiste nulla di simile alla Tessera del tifoso italiana... Massucci farebbe bene a dire le cose come stanno o a tenere la bocca chiusa onde evitare figuracce... Le uniche che hanno bisogno di fidelizzare qualcuno sono le banche che sulla Tessera si prendono le commissioni!)». Però intanto gli stadi sono più vuoti e prende corpo il ‘‘partito’’ di chi reputa un fallimento la Tdt. «Si può dire quello che si vuole però si deve anche ricordare che partite come Milan-Genoa, Palermo-Catania, Lazio-Napoli, Roma-Lazio si sono potute disputare con entrambe le tifoserie presenti e senza incidenti (Roma-Lazio senza incidenti? Forse voleva dire senza tifo e senza pubblico! E queste allora sono invenzioni? Questo è proprio andato...)». I tifosi viola poi lamentano un diverso trattamento per quanto riguarda le sanzioni. Per esempio nel caso dell’accensione dei fumogeni (scomparsi a Firenze) e presenti in altri stadi, come a Milano sabato scorso: «Non facciamoci prendere dal campanilismo. È vero che la curva del Milan ha regalato un bruttissimo spettacolo, però bisogna anche dire che da quella tifoseria ormai da anni non abbiamo più problemi (Diciamola tutta: squadre di città come Roma o Milano sono politicamente "protette" e di conseguenza anche i loro tifosi, che magari sono in assoluta buona fede e non richiedono trattamenti di favore, però se li trovano belli che serviti...)». Però almeno una multa al club rossonero da parte del giudice sportivo (che è arrivata invece ieri al Napoli e proprio per l’accensione di fumogeni) sembrava ovvia. Sarà, forse, per la prossima volta.
Ormai siamo all'arrampicata sugli specchi finale, ma il fallimento è sotto gli occhi di tutti e presto diverrà realtà... Good Night Massucci!
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