Domenica cinque genoani sono stati ospitati nella Nord Leccese. Per i tifosi rossoblù era una trasferta vietata, ma cinque di loro si sono presentati ugualmente al "Via del Mare" e sono stati accolti benissimo dai leccesi, che li hanno ospitati dentro la loro curva. Non esiste un gemellaggio fra salentini e grifoni ma c'è un rapporto di rispetto reciproco nato in opposizione al gemellaggio Sampdoria-Bari e divenuto più forte dopo la solidarietà espressa dai genoani ai 14 ragazzi di Lecce arrestati un anno e mezzo fa ed accusati di associazione a delinquere. A Pisa 200 tifosi pisani e viareggini hanno sfilato in protesta per le vie della città per protestare a causa del divieto che ha impedito la trasferta ai viareggini, con cui esiste da anni un rapporto di amicizia con la Nord Pisana...
Durante l'ultimo governo, Maroni ha voluto calcare la mano, esibendo il pugno di ferro contro coloro che contestavano la tessera che serviva come contributo economico per la famiglia del suo amico Abete.
Ma Zanna Bianca ha fatto molto male i suoi conti, pensando forse di dividere le tifoserie con un provvedimento... I fatti dicono che i settori ospiti (tranne rarissime eccezioni) sono quasi sempre vuoti, e che sempre più tifoserie cominciano a recarsi in trasferta ugualmente anche se la vendita dei biglietti è vietata, rimanendo magari fuori dallo stadio. Credo che mai come oggi il Mondo Ultras sia stato unito...
Fino all'inizio degli anni '90 la "guerra" vera era fra opposte tifoserie, e la polizia era niente più che un elemento di disturbo. Poi con l'aumento di repressione e provvedimenti che andavano a colpire tutti indiscriminatamente, è nata anche la solidarietà fra ultras. Quella che molti chiamano "mentalità", termine che a me non piace: prima di ogni altra categoria, gli ultras hanno capito che per uscire dal vortice in cui qualcuno aveva voluto gettarli dovevano andare oltre gli steccati fra loro. Il punto di svolta vero e proprio però è stata forse la morte di Gabriele Sandri, adottato da tutti come "simbolo" della repressione statale; anche da quelle tifoserie più avverse ai laziali.
Oggi, rispetto a cinque-sei anni fa, nelle curve italiane si è molto ridimensionata la politica: non parlo della "tendenza" o del pensiero generale di una tifoseria, che non cambiano certo col vento (se una tifoseria è da sempre di destra o di sinistra non è che da domani si sveglia con l'idea opposta!); ma della politica "becera", da propaganda che attanagliava molte curve e che in alcune situazioni veniva messa anche davanti la propria dignità di tifosi o il sostegno stesso dei propri colori... I ragazzi debbono essersi resi conto che tutti questi politicanti per loro hanno fatto ben poco, regolandosi di conseguenza... Le rivalità fra tifoserie non sono morte, ma si sono ridimensionate di fronte a un obiettivo ben più grande: la sopravvivenza delle curve, così come le conosciamo, con tutte le loro contraddizioni che però rappresentano ancora uno spaccato di società, forse l'ultimo, realmente libero!
Un bello smacco per uno Stato come quello italiota, che da sempre fa del "Dividi et imperat" di romana memoria un cavallo di battaglia...
L'impressione è però che qualcosa stia cambiando anche nella società: recentemente abbiamo visto gli studenti scendere in piazza e protestare contro un sistema che sta pregiudicando il loro futuro. Non c'erano Centri Sociali in mezzo (o anche se partecipavano alle manifestazioni, di certo non le guidavano); ma soprattutto non c'erano solo studenti di sinistra! Anzi, mi è stato descritto molto spontaneismo, e molta rabbia slegata da logiche politiche che ormai hanno fatto il loro tempo...
Cambiamenti che corrono dalle aule delle Università agli stadi ed alle strade, fino alla rete... Su Youtube nei video che riprendono le manganellate subite dai terremotati di L'Aquila piuttosto che l'arroganza da mezzo uomo del vice-questore di Brescia Emanuele Riciferi o le bastonate distribuite dalla Celere di Bologna verso gli studenti, i commenti di rabbia e schifo sono unanimi e trasversali. Così comein siti come Facebook è unanime il pensiero relativo a certe notizie che vengono puntualmente insabbiate dai TG. Certo ci sono ancora quelli che sostengono che "se te ne stai a casa non ti succede niente"... sono molto spesso provocatori, se non addirittura poliziotti o uomini di stato infiltrati nella rete per provocare... Ma la sensazione è che la stragrande maggioranza della gente, dei giovani, stia finalmente aprendo gli occhi e stia capendo finalmente come destra e sinistra, se un tempo potevano avere un senso, nel 2010 sono solo strumenti utilizzati da una classe politica truffaldina per dividere la gente e continuare a mangiare sulle loro spalle; così come "i poveri poliziotti da mille euro al mese" o "i genitori con i bambini che scappano impauriti" sono pure frasi strappalacrime di propaganda...
Forse gli italioti è la volta che stanno aprendo gli occhi.... forse....
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