“È costituita col nome di Associazione del Calcio Padova una società avente lo scopo di incrementare la pratica e la diffusione del Gioco del Calcio in particolare e degli altri sport atletici in genere col fine della educazioe fisica della gioventù."
(Primo articolo dell'atto costitutivo del Padova, approvato il 29 gennaio 1910 dall'Assemblea dei soci tenutasi nella sede della Rari Nantes Patavium in Piazzetta del Teatro Garibaldi numero 3)
E’ la settimana del Centenario. Il primo e forse l’ultimo che vivrete in prima visione. Poi saranno un po’ cazzi vostri, potreste arrivarci soprattutto se adesso avete sei anni. Per molti raggiungere il Centenario è un emozione grandiosa, i membri della Padova-Bene per esempio si complimentano con il proprio fegato e con l’unico polmone rimasto oppure per ragioni di età ci si complimenta perché magari si è vista in prima persona la guerra, l’epocale Padova-Grande Torino 4-4 nel Mitico Appiani, gli anni di Rocco, il declino, Puggina ecc… dev’essere emozionante legare la propria vita ad una Maglia, ad una Squadra, a dei Colori. Perché nella vita puoi cambiare figa non a pagamento, puoi cambiare casa, puoi anche cambiar sponda ma non si cambiano ne mamma ne squadra di calcio.
Da buon fan dell’Immortale Lucio Battisti dopo i bei tempi dell’articolo “Tu chiamale se vuoi secrezioni” credo sia arrivato il tempo di passare a un altro grande classico come il Mio Rutto Libero. E’ bene che sappiate che in Cina (i nostri futuri padroni) il rutto è considerato assolutamente un gesto educato e di apprezzamento per il cibo ricevuto. Pertanto desidero partire con un sonoro rutto per tutto il cibo di qualità che mi ha fatto ingoiare il Calcio Padova in questi anni. Cibo che troverebbe spazio in una qualsiasi rosticceria cinese. Per esempio partiamo dal Presidente del Secolo in senso stretto: Cesarino Viganò. L’imprenditore venuto dal nulla e ritornato nel nulla capace nel giro di un lustro di farci passare da San Siro al più moderno e tecnologico impianto di Meda. Capace di portarci fuori dallo sperpero del Delle Alpi per condurci nel paradiso di Ivrea.
La Dirigenza del Secolo è completata, ma qui logicamente ognuno la può pensare come cazzo vuole, dall’amico (di Viganò) Spillo Altobelli campione del Mondo a Spagna ’82 seguito a ruota da Giambattista Pastorello (l’uomo che sdoganò con Farina la C2), Renato Favero e Sergio Vignoni. Un poker costosissimo ma sicuramente competente in campo nazionale ed internazionale, soprattutto Favero che, stipendiato da Via Sorio, si faceva beatamente i cazzi suoi in Argentina per conto genoano. L’Impiegato del Secolo invece è sconosciuto alla massa ma direi che possa benissimo essere il webmaster del sito del Calcio Padova, tale Massimo Candotti L’unico sito calcistico al mondo, assieme alla squadra Amatori della Trattoria da Stecca di Mellaredo ad avere la classifica aggiornata ai tempi della guerra in Etiopia. L’unico sito al mondo che ogni settimana si inchioda. L’unico sito al mondo che ogni due settimane “si scusa con la tifoseria per i disguidi dei biglietti”. Ma in fondo questa non è tutta colpa del buon Candotti. Passando alla Prima Squadra la palma di Mister del Secolo va a mio parere ad Adriano Fedele. Chi ha buona memoria ricorderà una sua (casuale?) sostituzione sul 3-0 contro il Varese che ci costò i playout contro il Lecco.
E la formazione? Eh, per la formazione ognuno ha i suoi cazzi. Io personalmente, amante del bel calcio e di spirito libero ostento 4 punte e un portiere scudettato con l’Inter e Campione del Mondo a Italia ‘90 che l’ha spuntata per un pelo su uno dei miei primi traumi come Bistazzoni.
In porta si, l’avete capito….con il numero unoooo…WALTER..:ZENGA!
Difesa saldamente a 4: ai lati due terzini offensivi (nel senso che a vederli ci si offendeva e non poco) come Stefano Freddy Mercuri e Djalma Santos in arte Totò Sconziano. Gente agghiacciante. Mercuri si è anche cuccato la A con la maglia del Toro anni ’90, prima di finire adesso come talento incompreso o incomprensibile nella Pro Belvedere Vercelli. Sconziano fa in tempo a vedere l’ultimo gol di Baresi e a stringere la mano a Baggio prima di intraprendere la parabola discendente (a 21 anni) che lo porterà sino alla Meletolese.
Sistemati i lati, la coppia centrale è appannaggio del Kaiser Silvio Vittorio Giampietro che qui giocava terzino ma che nel proseguo della carriera è stato spostato al centro (Della panchina) e di un personaggio d’altro mondo come Gianfranco Circati. Talmente d’altro mondo che non trovando stranamente occupazione nel Vecchio Continente se l’è moccata qualche tempo fa andando a giocare in Australia al Perth. Non era proprio la destinazione che gli consigliò mio padre ma tant’è. A centrocampo spazio all’eroe de noantri Maurizio Bedin, due gol in 15 anni di carriera e altrettante retrocessioni con maglie diverse. Al suo fianco un ragionatore, l’uomo-Moviola Statuto. Ai tempi della curva quando riceveva palla correvo a prendermi una birra, pisciavo, tornavo sui gradoni e l’aveva ancora tra i piedi. Non ho mai perso minuti di partita con lui in campo.
In attacco, mi scuso con con chi purtroppo è rimasto escluso, partiamo dal trio di mezze punte (per non dire altro) dietro l’unica punta vera. A destra, n°7, la promessa Mohamed Aliyu Datti (di cui un giornale locale dedito al contenimento di urine feline scrisse un giorno: ALIYU SALVACI TU!) talmente promessa che mi sinceramente no o gnanca pi sentio, al centro il vice Van Basten nel Milan 91-92 alias Giovanni Cornacchini e a sinistra con il n. 11 il vero Cigno di Utrecht: signori e signori….Leo…VAN UTRECHT. Lea di Leo è un nome d’arte che cela misteriosi altarini. Un trio da sballo. In quegli anni la tossicodipendenza cominciò a diventare una valida alternativa ai frequentatori dello scoperto stadio patavino. E col n. 9? So che molti di voi punterebbero su Rudman. Mi sembra poco elegante. Io punterei su un attaccante arrivato a Padova a 29 anni, l’età giusta per un attaccante. Il culmine della carriera. Per me è stato spesso il culmine di una bestemmia. Con il n. 9 er Sauro Saurini. L’uomo capace di rimpiazzare Paolo Di Canio dalla Primavera alla prima squadra della Lazio 1990, segnare due pere al Milan di Sacchi, farsi una carriera tutto sommato di merda e, meraviglia delle meraviglie, segnare 4 gol a stagione qui a Padova. A 29 anni. ‘Sti cazzi. Abbiamo fatto Squadra e Dirigenza del Secolo.
Passiamo a questo punto alla Festa. I Centenari delle altre squadre italiane od europee hanno previsto festeggiamenti, partite storiche, divise storiche indossate per un anno…tutte stronzate. Gianni Potti ha pensato a qualcosa di più. Una festa 3D. Ovunque, in provincia e fuori, sono affissi manifesti e volantini con le peculiarità della Festa. Ma sono visibili solo con occhiali 3D. In centro sei mesi fa, nottetempo, sono state montate luminarie, bandiere, sciarpe e magliette. Visibili solo con occhiali 3D. L’Appiani è stato restaurato e tirato a lucido per la partita tra Vecchie Glorie. Visibile solo con occhiali 3D. Le scolaresche di Padova e Provincia son stata coinvolte nel Campionato di Serie B e son state portate all’Euganeo a prezzi regalo. Ma solo se avevano occhiali 3D. Il Merchandising è ben visibile in tantissimi negozi del Centro e nei megastore, in simpatiche confezioni regalo. Visibili solo in 3D. Nanu Galderisi ha la sua statua di cera nella Mostra del Centenario. Visibile solo in 3D.
L’anno appena trascorso è stato traboccante di iniziative sia da parte della Società che da parte di quel Comune cosi prodigo di SANTINI PRE-ELETTORALI a giugno come a Cremona con tanto di pullman al seguito 16 anni fa…come dimenticare l’amichevole con lo United? Come dimenticare la Giornata Gratuita allo Stadio pagata da Cestaro e dagli Sponsor che ha registrato il tutto esaurito? Come dimenticare la Giornata Degli Ex, ovvero radunare tantissimi ex-giocatori ed invitarli a parlare di Padova e del Padova ai tifosi più o meno giovani con tanto di foto? Come dimenticare l’Appiani risistemato ed ora cuore pulsante di una sorta di Central Park cittadino? Come dimenticare le goliardate coi giocatori come “Segna ad Agliardi” oppure la gara di punizioni con Italiano…tutte iniziative simpatiche che hanno riavvicinato il grande pubblico. Che hanno ricreato quel legame che venne fuori con gli allenamenti in primavera all’Appiani di giovedì…che hanno ricreato quel clima di calcio pane e salame che si respirava ai tempi di Rocco. Idee semplici, strane ma efficaci. E’ stato un anno fantastico. Storico. Irripetibile. Come Irripetibile è il Centenario.
GRAZIE COMUNE, GRAZIE CA(L)CIO PADOVA S.p.A.!
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