Oggi sulla casella ho trovato questa mail:
Gentile redazione,
sul forum del vostro sito alla url http://millenovecentodieci.blogspot.com/2010_11_02_archive.html, viene riportata una discussione intitolata "LA VERITA SULLA POVERA VEDOVA RACITI" pubblicato Pubblicato da La Padova Bene - Categoria: Ea Scoassara, tratto da un articolo ("Le ville della vedova Raciti") tratti da altri giornali on-line di cui si è già proceduto a sequestro preventivo,indagando i responsabili per diffamazione, a seguito di apposita querela della parte lesa. Come può essere verificato on line.
Si chiede pertanto, al fine di evitare apposita procedura con sequestro di rimuovere con urgenza i testi interessati.
Si chiede pertanto, al fine di evitare apposita procedura con sequestro di rimuovere con urgenza i testi interessati.
In attesa di risposta. Cordiali saluti.
Polizia di Stato
Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni "Sicilia Orientale"
- Catania
Premessa: la discussione non è postata su un forum ma su un apposito blog. La mail mi arriva dalla Polizia Postale di Catania, l'ufficio competente per la provincia in cui risiede la signora Marisa Grasso. Evidentemente la mente da cui è partita la mail è la stessa menzionata nell'articolo. Io non posso far altro che adeguarmi, visto che lapadovabene.it non è certo una testata nazionale, e non gode nè di favori, nè di protezioni... Dirò di più, ma chi la cura in questo momento non può certo permettersi di spendere soldi per avvocati o per sostenere una causa per diffamazione, al contrario evidentemente di chi è stato chiamato in causa dall'articolo. Pertanto a questo link non troverete più il post che parla delle ville che la Vedova Raciti avrebbe acquistato sfruttando le raccolte fondi per la morte dell'ex-marito.
Tuttavia, scusate, ma mi vien da ridere: non mi risulta che acquistare una o più ville sia un reato! La signora Grasso secondo l'accusa ha acquistato degli immobili con dei soldi che la gente ha raccolto PER LEI. Quindi quei soldi erano suoi e poteva farne ciò che gli pareva! Perchè allora minacciare querele per un presunto fatto che anche se fosse stato commesso non costituisce reato? Si ha forse paura di fare brutta figura con la gente, che oggi ha ancora l'immagine di quella povera donna sconsolata ed afflitta dalla morte del marito? La signora Grasso avrebbe fatto molto meglio a tacere, invece questo suo atteggiamento minaccioso fa pensare... Fa pensare che probabilmente quanto è stato scritto non era offensivo ma scomodo!
La "minaccia di querela" è la classica arma dei potenti, che in itaGlia viene spesso e volentieri usata per mettere a tacere qualsiasi voce scomoda... In questo caso è stata usata contro il sottoscritto, che non ha nulla da guadagnare e tutto da perdere, mentre i media nazionali si sono ben guardati dal fare luce su una vicenda quanto meno nebulosa. La trasparenza non è mai di casa da queste parti...
Vi invito come sempre ad informarvi a 360° su questioni di stadio. Come potete vedere, la verità non è quasi mai ciò che ci vogliono far credere...
1 commento:
Ed aggiungo: VIVA L'ITAGLIA, capitale mondiale dell'ipocrisia!
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