Fonte: Repubblica.
LECCE - Il derby Bari Lecce si giocherà a porte chiuse. La decisione è arrivata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a conclusione di una riunione in Prefettura a Lecce di questa mattina.
Il provvedimento era già nell’aria, poco prima di Natale il presidente del Lecce Pierandrea Semeraro aveva già espresso molte perlessità legate all’ordine pubblico data la grande rivalità che esiste tra le tifoserie giallorosse e quelle biancorosse. A preoccupare il Comitato, soprattutto la notizia che il numero di supporter avrebbe superato notevolmente quello dei 6200 posti messi a disposizione dalla società per i tifosi in trasferta, situazione che gli organi tecnici preposti alla sicurezza avevano fin da subito evidenziato come miccia capace di accendere disordini. La società aveva anche fatto presente “le criticità legate alla sicurezza degli spettatori allo stadio”. Preoccupazione era stata espressa dopo la decisione presa in un altro vertice sulla sicurezza, di destinare l’intera curva sud ai sostenitori del Bari in possesso di tessera del tifoso. “L’esperienza ci ha insegnato – aveva detto Semeraro in quella occasione – come fosse sbagliata la scelta di destinare l’intera curva sud ai supporter baresi” dopo i disordini verificatisi nell’ultima partita disputata a Lecce contro il Bari nel maggio 2008. “Una decisione sofferta, ma inevitabile” ha detto il prefetto di Lecce Mario Tafaro, “di fronte ad una partita ritenuta così ad alto rischio potevamo soltanto prendere questo provvedimento, l’unico in grado di garantire un reale controllo della manifestazione”. Quella del derby del 6 gennaio a Via del Mare è la prima gara interdetta al pubblico nella stagione in corso.
Già il Casms, il Comitato di analisi per la sicurezza della manifestazioni sportive del Viminale, aveva stabilito di vietare la vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Bari per il derby dell’Epifania. Il provvedimento aveva già suscitato forti reazioni all’interno delle tifoserie, dal momento che la gara di Lecce è considerata la partita della stagione, un appuntamento decisivo per le sorti delle due squadre. Alla sfida salvezza non assisteranno neanche i possessori della tessera del tifoso.
Il provvedimento era già nell’aria, poco prima di Natale il presidente del Lecce Pierandrea Semeraro aveva già espresso molte perlessità legate all’ordine pubblico data la grande rivalità che esiste tra le tifoserie giallorosse e quelle biancorosse. A preoccupare il Comitato, soprattutto la notizia che il numero di supporter avrebbe superato notevolmente quello dei 6200 posti messi a disposizione dalla società per i tifosi in trasferta, situazione che gli organi tecnici preposti alla sicurezza avevano fin da subito evidenziato come miccia capace di accendere disordini. La società aveva anche fatto presente “le criticità legate alla sicurezza degli spettatori allo stadio”. Preoccupazione era stata espressa dopo la decisione presa in un altro vertice sulla sicurezza, di destinare l’intera curva sud ai sostenitori del Bari in possesso di tessera del tifoso. “L’esperienza ci ha insegnato – aveva detto Semeraro in quella occasione – come fosse sbagliata la scelta di destinare l’intera curva sud ai supporter baresi” dopo i disordini verificatisi nell’ultima partita disputata a Lecce contro il Bari nel maggio 2008. “Una decisione sofferta, ma inevitabile” ha detto il prefetto di Lecce Mario Tafaro, “di fronte ad una partita ritenuta così ad alto rischio potevamo soltanto prendere questo provvedimento, l’unico in grado di garantire un reale controllo della manifestazione”. Quella del derby del 6 gennaio a Via del Mare è la prima gara interdetta al pubblico nella stagione in corso.
Già il Casms, il Comitato di analisi per la sicurezza della manifestazioni sportive del Viminale, aveva stabilito di vietare la vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Bari per il derby dell’Epifania. Il provvedimento aveva già suscitato forti reazioni all’interno delle tifoserie, dal momento che la gara di Lecce è considerata la partita della stagione, un appuntamento decisivo per le sorti delle due squadre. Alla sfida salvezza non assisteranno neanche i possessori della tessera del tifoso.
Dunque, ci avevano propinato la Tessera del Tifoso. Ci hanno detto che era utile per ritornare ad andare allo stadio regolarmente, senza limitazioni. Per creare “la categoria dei tifosi ufficiali” (quali? quelli a cui prelevate coattamente l’importo dell’abbonamento direttamente dal conto in banca?). Per “combattere la violenza”. Ci hanno detto che chi non se la faceva è un violento, che ha qualcosa da nascondere, che appartiene a una minoranza politicizzata. Ci hanno garantito che gli stadi sarebbero stati aperti per tutti i possessori di tessera, quei “4-5 milioni di tifosi per bene” (secondo Maroni) “che sottoscriveranno la Tessera del Tifoso”. Chiaramente le società sono state zitte, tranne poche eccezioni (vedi Zamparini) poi costrette a cedere al ricatto di Zanna Bianca ed al silenzio-complice dei colleghi presidenti… Come disse Foschi “Se ti esprimevi contro la tessera, per loro voleva dire che sei un violento, sei un ultras, non meriti di stare nel mondo del calcio!”. Perfetto, ed allora dobbiamo essere solo noi tifosi a schierarci contro quello che anche voi sapete essere un abuso bello e buono!?!
Dopo le chiacchiere, ecco il campionato: tifosi tesserati in trasferta nel settore ospiti, tifosi non tesserati in mezzo al pubblico di casa. Si verificano anche i primi incidenti, come è naturale che sia… Maroni sciorina dati falsi, ma la realtà vede stadi sempre più vuoti anche in match di cartello. “Io con i violenti non ci parlo! Parlo solo con i tifosi per bene!”, urla Maroni. Ma la realtà è che non vuole parlare con nessuno, non vuole sentire nessuno che non gli dia ragione. D’altra parte cosa potrebbe dire? E’ l’unico Ministro degli Interni d’Europa ad aver riportato una condanna come resistenza a Pubblico Ufficiale… Come se Renato Vallanzasca un giorno facesse il Ministro dell’Economia o Felice Maniero quello di Grazia e Giustizia!
Ma la stagione avanza, e nel frattempo sempre più trasferte vengono proibite ai non possessori di Tessera del Tifoso. “Così gli rendiamo la vita difficile!” ha detto tempo fa in TV uno che non deve avere molto da fare nella vita… Almeno inseguisse i delinquenti veri… Casomai la vita la rendono difficile ai loro stessi colleghi, costretti a controllare fuori dallo stadio quelle tifoserie che si muovono ugualmente, ma perchè sprecarsi a farglielo capire? Lo sanno, ma non vogliono compromettere agli occhi del Ministro la loro “onorata” carriera… Succede così che partite come Parma-Sampdoria, Milan-Brescia ed altre che sotto il profilo dell’ordine pubblico non hanno mai comportato problemi vengano chiuse ai tifosi ospiti sprovvisti di tessera, succede a noi che a Vicenza veniamo bastonati da persone che si sentono forti perchè indossano una divisa… succede anche che l’ONMS ed il CASMS facciano la prima pensata sensata da quando hanno introdotto la Tessera: i non tesserati possono accedere solo al settore ospiti, i possessori di tessera possono andare dove gli pare… o almeno così avrebbe dovuto essere: Lecce-Bari fa la coppia con Genoa-Milan dell’anno scorso… SI GIOCA A PORTE CHIUSE PERCHE’ LA POLIZIA NON E’ IN GRADO DI GARANTIRE L’ORDINE PUBBLICO, PUR AVENDO TUTTI GLI STRUMENTI NECESSARI PER POTERLO FARE (Secondo Maroni la tessera è “uno strumento necessario”, quindi se non siete d’accordo prendetevela con lui…)!
Vado controcorrente: questa è una bellissima notizia! E’ una bellissima notizia perchè ci da ragione su tutta la linea, è una bellissima notizia perchè chi ha sottoscritto la tessera illudendosi di non aver più problemi ci ha sbattuto il naso, è una bellissima notizia perchè l’Italia calcistica NON PUO’ PIU’ FAR FINTA DI NON VEDERE!
Ormai tutti sappiamo che nelle questure delle nostre città c’è sempre meno voglia di lavorare e sempre più voglia di rilasciare interviste ai giornali in cui ci si lamenta di ciò che è previsto dal proprio lavoro, quindi non mi soffermerò molto a lungo sull’argomento. Sappiamo anche che le società sono sotto ricatto, ma forse è ora che comincino ad alzare la testa seriamente se non vogliono nel tempo ritrovarsi in braghe di tela. Inoltre sappiamo che ciò che ho detto è comprensibile solo dai ragazzi delle curve, che vivono sulla loro pelle la limitazione delle proprie passioni. Bene, penso che sia inutile star qui a parlarsi addosso: la mia riflessione finale la dedico a coloro che la Tessera l’hanno sottoscritta, a tutti i tifosotti italioti che magari erano anche convinti che potesse servire a qualcosa. Quest’estate mi sono anche beccato con alcuni di loro, che insistevano sull’utilità del provvedimento, che era “ora di finirla con questi ultras che vivono nell’impunità!”, che erano convinti di aver in tasca il magico lasciapassare per le porte di qualsiasi stadio: ora che il CASMS con il suo provvedimento relativo a Lecce-Bari ha DECRETATO UFFICIALMENTE IL FALLIMENTO DELLA TESSERA, non è il caso che vi scusiate col sottoscritto e che magari buttiate quell’inutile pezzo di plastica nel cesso?
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